Ricordi

(Una “ fietta” di pane con la marmellata di pesche – nella Costa,  la Giannina)

In una giornata di sole, sicuramente d’estate, fine anni quaranta inizio cinquanta in località nella Costa di Terrinca alpeggio del Biondo abitavo con mio nonno Daniele Navarchi, detto il biondo, e mia zia Angiola sorella di mia mamma Riccarda morta nel mese di agosto 1946; infatti in estate e quando il mio babbo Cesare Bazzichi deceduto il 16.09.1995 mi lasciava andare, passavo giorni e mesi a casa loro sia a Terrinca sia nella Costa.

Eccomi appunto pronto a rivivere dei fotogrammi d’infanzia: sole splendido, pur nella mia tristezza di bambino senza mamma, vivevo anche avventure  e giuochi con altri bambini che abitavano in zona: Lorenzo e sua sorella Stellina, La Concetta , L’Ernesto, Gregorio e tanti altri, ma soprattutti i fratelli Roberto e Cerando Bonacchelli che abitavano in una casa sopra quella di mio nonno. In quello splendido giorno pieno di luce e di aria fine giocavamo spensierati Roberto Cerando ed io rotolandoci nei pradicelli, sui cigli  e nei campi, quelli segati, questi coltivati tutti a mano con maestria , saggezza e precisione millenarie, quando la Giannina la loro mamma chiama: Roberto Cerando, la merenda…loro vanno ed io triste mi avvio verso casa, non mi mancava da mangiare dal nonno, anzi  …(ma la mamma che mi chiamava amorevolmente…la merenda?) …la zia Angiola,  povera zia tutto mi dava il pane, il companatico o quello che c’era ma …la merenda…era una parola dolcissima, profumata, invitante, indefinibile…avvolto nei miei pensieri camminavo mestamente verso l’aia anche perché era severamente vietato andare dagli altri quando mangiavano (la povertà, la scarsezza dei prodotti, la miseria, le famiglie numerose, la fame imponevano agli adulti la saggezza e ai più piccoli l’obbligo di rispettare questa norma) e nella tristezza del momento piangevo la mia mamma… quando improvvisa, angelica, insperata, musica celestiale… Daniele. Daniele vieni anche tu a fare merenda… era la Giannina la mamma, la mamma dei miei amici che accogliendomi in casa mi offrì una gran fietta di pane e marmellata di pesche,  dolcissima… non l’avevo mai mangiata prima di allora.

Grazie mamma Giannina, che Dio ti benedisci e ti accolga fra le sue braccia, io ti confesso che ogni volta che ti ho rivisto ed ogni volta che si parla di te sempre ricordo e ti ringrazio per quella fietta di pane e marmellata.

 

 

Daniele Bazzichi

 

 

Questa voce è stata pubblicata in Storia e contrassegnata con . Contrassegna il permalink.

Lascia un commento